Le acque del Rio non più malate Ma gli scarichi vanno verificati Non malato grave come negli anni 90, ma un paziente bisognoso di cure e monitoraggi: è l’esito dello studio sulle acque del Rio.
I DATI SULLA QUALITÀ DELL’ACQUA
Il Rio sotto il monitor del Comune «Controlleremo tutti gli scarichi» L’annuncio dell’assessore all’ambiente Murari: secondo passo dopo l’accordo con Aipo per la pulizia L’Arpa: il tratto più inquinato è quello tra via Trieste e via Pescheria Non un malato grave come negli anni 90, ma un paziente che necessita comunque di cure e di un costante monitoraggio. Questo il quadro scaturito dal secondo anno di indagini del progetto Rio Scuole, monitoraggio delle acque del Rio fatto nei mesi scorsi dagli studenti di Strozzi, Fermi e Mantegna. Analisi, integrate da indagini chimico-fisiche e batteriologiche condotte da Arpa e Ats, delle quali si è parlato alla chiesa della Madonna della Vittoria. «I dati microbiologici – segnala Lorenza Galassi di Arpa – vedono livelli entro la norma all'inizio del corso d'acqua, in via Pitentino. Si registra poi un sensibile peggioramento nel tratto tra via Pescheria e via Trieste. Le cause possono essere gli scarichi, la presenza di animali, la poca pulizia, la presenza di rifiuti. A ottobre, forse anche per le alte temperature, abbiamo registrato picchi di escherichia coli, mentre gli enterococchi, assenti in via Pitentino, crescono andando verso valle. Nella zona di via Trieste abbiamo superato il livello massimo registrato lo scorso anno». Interventi sarebbero, dunque, necessari. «La situazione non è terribile – prosegue Galassi – l'ideale sarebbe ridurre i valori sui livelli di quelli registrati in via Pitentino ». Due le direttrici su cui intende muoversi il Comune. Ad annunciarle l'assessore all'ambiente Andrea Murari. «Abbiamo siglato una convenzione con Aipo e Consorzio di bonifica per la rimozione dei rifiuti e la pulizia di fondo e sponde, in modo da consentire una manutenzione costante. Gli interventi partiranno a breve. Per il secondo punto il percorso sarà più lungo. Pensiamo a un monitoraggio puntuale di tutti i punti di scarico del Rio. Una cosa che non si è mai fatta in passato, ma un problema che è giusto affrontare. Parleremo con le utenze private, la situazione andrà risolta. In più, è prevista la posa da parte di Tea di rilevatori all'altezza degli scolmatori di piena». Le analisi condotte dagli studenti hanno visto cinque campagne di rilevamenti tra marzo e aprile, con campioni prelevati in otto punti lungo il corso d'acqua. Le indagini dello Strozzi hanno rilevato una crescita dell’escherichia coli tra il primo rilevamento del 12 marzo e il secondo del 26 aprile. Più alta la concentrazione di nitrati a marzo, bassa la percentuale di fosfati. Rilevata dai ragazzi del Fermi un'eccessiva ossigenazione, mentre gli studenti del Mantegna hanno individuato temperature dell'acqua di 3 gradi superiori in via Pescheria rispetto a via Pitentino. L'indagine è stata coordinata da Sandro Sutti di Labter- Crea Rete di Scuole. Il miglioramento delle acque del Rio è in stretta connessione col recupero delle Pescherie di levante, i cui lavori procedono come da programma: «In primavera – ha confermato – i mantovani si riapproprieranno delle sponde del Rio». — Matteo Sbarbada
Ambiente Gli studenti e il Parco si mobilitano
Nella foto in alto, le operazioni di pulizia del Rio condotte dal personale del Parco del Mincio con mezzi anfibi. Accanto, la folta platea di studenti di Strozzi, Mantegna e Fermi al convegno di ieri.