Una delle attività proposte dal Labter-Crea:
I satelliti scrutano i laghi E gli studenti collaborano
Bidoncini di plastica per raccogliere campioni d’acqua, termometri per misurarne la temperatura, sonar per la
profondità e altri strumenti per capire il grado di ossigenazione. È lo studio compiuto ieri dai ragazzi per valutare la
qualità delle acque dei laghi. I primi dati dicono che l’ossigenazione dell’acqua è buona.
I ragazzi delle medie di Castellucchio e Campitello impegnati sulla riva di Belfiore
L’analisi dei campioni d’acqua integrerà le informazioni delle telecamere spaziali
Il satellite è passato su Mantova
mercoledì e, coprendo un arco
di tempo di quattro giorni, ha
gettato gli occhi sui laghi fornendo
immagini, per esempio
sull’estensione delle isole di macrofite,
le piante lacustri. E ieri
mattina, a Belfiore in località Rifugio,
i ragazzi della IIB delle medie
di Castellucchio con la prof
Sonia Grizzi e della IIA di Campitello
con la prof Daniela Dolci
hanno raccolto un bel po’ di dati
per migliorare queste immagini,
correggendole dove necessario
e calibrandole col riscontro “in
situ”, sul posto, armati di bidoncini
di plastica per raccogliere
campioni d’acqua, termometri
per misurarne la temperatura
(11.35 gradi centigradi), sonar
per la profondità (tra gli 8 e i 9
metri) e altri strumenti per capirne
il grado di ossigenazione (ossigeno
disciolto in ogni litro e
percentuale di saturazione),
quantità di sali nutrienti, l’irradiamento
e quanto la luce penetra
sotto la superficie a seconda
della trasparenza. Insomma sonde
varie per farsi dire dall’acqua
i suoi parametri chimico-fisici. E
affinché tutto procedesse con rigoroso
metodo scientifico, a seguire
i quaranta allievi, di età tra
i 12 e i 13 anni, c’era la dottoressa
Monica Pinardi del Cnr-Irea
di Milano, il Consiglio nazionale
delle ricerche e l’Istituto per il rilevamento
elettromagnetico
dell’ambiente.
Cos’è saltato fuori? Presto per
tirare le somme, prima bisognerà
analizzare i dati raccolti. Possiamo
dire che il colore dell’acqua
è marroncino, il che rivela la
presenza di fioritura primaverile
di alghe. Nocive? Non necessariamente,
sebbene alcune possano
essere tossiche. Ma l’ossigenazione
dell’acqua è buona. Infestanti?
Non è detto. Vedremo.
Le macrofite possono essere
sommerse o a foglie galleggianti
o emergenti. Fior di loto (sicuramente
da contenere nell’estensione),
ninfee (gialle o bianche),
canneti e anche il trìgol, nome
scientifico “trapa natans”. Una
questione di algoritmi, calcoli,
misure. Il progetto, partito in via
sperimentale, si chiama Inform
nei Laghi di Mantova (coordinato
dal Labter-Crea, rete di scuole
per diffondere l’educazione ambientale
nell'ottica dello sviluppo
sostenibile).
Quindi il satellite (per la verità
a orbitare su Mantova sono due,
si danno il turno) ci sta a meraviglia,
con le tecnologie spaziali
che entrano nella didattica
scientifica applicata all’ambiente:
telerilevamento per lo studio
e il monitoraggio dei nostri laghi
inserito nel progetto finanziato
dalla Comunità europea (l’Italia
è uno dei nove partner partecipanti)
che si concluderà in dicembre
dopo quattro anni di lavoro.
Già molte misure sui laghi
di Mantova sono state fatte e altre
saranno effettuate andare a
fine anno. A fine progetto, tra gli
utilizzatori ci saranno le scuole.
I risultati dello studio delle piante
acquatiche potranno mettere
in luce eventuali criticità del nostro
ecosistema lacustre.
Gilberto Scuderi